Una insegna di origine tedesca, puramente italiana

Il nome Hausmann & Co. nasce dalla società di due orologiai tedeschi che si ritrovano a Roma: Ernst Hausmann, che nel 1891 rileva l’Orologeria Ricci nella quale lavorava, e Hermann Frielingsdorf, che nel 1895 diviene suo socio.
Ernst, a Roma conosciuto come Ernesto, era un orologiaio originario di Duisburg, nell’attuale Germania, che aveva raggiunto Roma a piedi percorrendo la via Francigena con la bisaccia sulle spalle. Era nato l’8 agosto 1853, ed era quindi alla soglia dei 30 anni quando entrò a bottega presso l’orologiaio romano Innocenzo Ricci, nel 1870. La fortuna gli arrise al punto che riuscì ad acquistare una vigna in campagna, per trascorrere le vacanze insieme alla sua numerosa famiglia. E’ curioso sapere che questa vigna era nell’attuale quartiere noto come Monteverde Nuovo, e veniva raggiunta in calesse partendo da S. Pietro in Montorio sul Gianicolo.
Hermann Frielingsdorf, a Roma chiamato Ermanno, faceva parte di una famiglia originaria dei paesi Frielingsdorf e Lindlar, situati vicino Colonia. Vivevano in una casa metà in legno e metà in muratura che fungeva da pensione e stazione di posta. La casa e il cincondario non offrivano lavoro a sufficienza per i molti uomini della famiglia, così diversi fra loro si diressero verso le miniere della Valle della Rhur, uno divenne un bravo carpentiere e un altro, Hermann, si spostò a Duisburg dove fu formato da un bravo orologiaio. Acquisì un mestiere che gli fece fare diverse esperienze in città tedesche e olandesi, fra le quali presso il prestigioso orologiaio Kutter di Stoccarda. Nel 1890 scelse l’Italia come destinazione, arrivando prima a Napoli e poi, dopo qualche mese, a Roma. La conoscenza con il collega Hausmann fu semplice: stessa regione di formazione professionale, stessa comunità dei Deutsch-römer in città.
Da questo momento, entrambi gli orologiai scelsero Roma come dimora per il loro futuro e per la loro famiglia. Le insegne dell’Orologeria perpetuano l’origine tedesca, legata proprio agli originali cognomi, ma l’anima di chi vi lavora è puramente italiana.
Ma gli anni delle guerre non furono semplici per una insegna tedesca in città. Si tramanda in famiglia il ricordo di un momento di tensione durante la Prima Guerra Mondiale, in cui dei facinorosi tentarono di spaccare per protesta contro l’Austria le vetrine del negozio. L’italianità della Ditta fu dimostrata nello stupore generale dalla divisa da Granatiere di Max Hausmann, che uscì per placare le violenze. Per la Patria Italiana diedero la vita Max, che cadde nel 1915 e suo fratello Joe nel 1917. Oggi riposano con la Medaglia d’Argento al Valor Militare nel Sacrario Monumentale di Redipuglia (Gorizia).

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